via Giovanni da Verrazzano, 7 | 95010 Torre Archirafi (CT)
+39 095 971240
Locale inserito da Flanker
Dopo due anni torno in questo locale (attenzione, adesso si trova nella frazione di Sant'Anna di Mascali, nel lungo mare che unisce da Torre Archirafi passando per Fondachello fino a Marina di Cottone). Abbiamo iniziato con un fritto misto del giorno da dividere in due e successivamente abbiamo ordinato due primi (linguine agli scampi e per me linguine al nero di seppia); e qui voglio ancora elogiare questo locale dato che ero convinto che dopo due anni la filosofia di questo ristorante si fosse evoluta in peggio (per il cliente) e invece...ecco arrivare due vassoi di primi, abbondanti, al dente e straconditi (per me, il nero di seppia era abbondante e con pezzi di seppia al suo interno e con una lievissima spolverata di peperoncino), tanto che siamo riusciti a scambiarci parte dei nostri primi e assaggiare così entrambi, senza che la quantità prelevata intaccasse minimamente il piatto di ciascuno. Due secondi: gamberoni allo spiedo, e pesce spada alla griglia: ottimi anche questi, davvero! Le portate sono state accompagnate da un'acqua in vetro, un vino bianco sfuso da 75 ml e una lattina di coca. Due sorbetti al limone per finire. Conto totale 85 euro. Sazio, qualitativamente soddisfatto e anche col prezzo (dato che parliamo di pesce fresco) non posso assolutamente lamentarmi, anzi, per me questo è diventato un locale di riferimento.
Non mi aspettavo di trovare un locale da queste parti inserito in una guida Osterie Slow Food 2010 (più che altro perché i ristoranti tipici a base di pesce si trovano per fama verso Stazzo, Capo Mulini, Aci Trezza) e allora ecco che a due passi dal mare evidentemente anche altri locali possono dire la loro. Abbiamo iniziato con due antipasti misti di mare (pesce azzurro e gamberi crudi marinati, insalata di polipo e un frittino misto a base di moscardini, alici (o masculini) e aguglie. Due primi: per me linguine con vongole e un risotto alla pescatora in quantità che in effetti a ben pensarci avrebbe potuto chiudere la cena (grazie a Dio ogni tanto qualche locale fa dei bei primi come si deve) e per secondo un trancio di spadotto a testa. Da notare che si serve solo il pesce pescato (non c'erano purtroppo in serata né ricci di mare né la pregiata alga rossa chiamata "Mauro" che si mangia solo in pochissimi comuni del litorale ionico etneo, nella restante regione è sconosciuta). Da bere: due fiaschetti di bianco sfuso da mezzo litro, un'acqua Lete e due sorbetti finali al limone. Totale 85 euro (sconto di 2 euro sul prezzo reale). Rapporto qualità-quantità-prezzo: da ritornarci!
MAURO RICCI PESCE SPADOTTO